La recensione di Inconceivable (2017)

Trama

Thriller tra i più classici di Hollywood, Inconceivable narra la storia di Katie (Nicky Whelan), una donna dall’oscuro passato desiderosa di rifarsi una vita dopo essere fuggita dal suo presunto e violento marito. Katie con sua figlia Maddie si trasferisce vicino ad una sontuosa villa di proprietà di Angela (Gina Gershon) e Brian (Nicolas Cage). La facoltosa coppia ha una figlia di nome Cora concepita grazie alla donazione di un ovulo da parte di una sconosciuta. Angela e Katie diventano presto molto amiche così come le loro figlie. Tutto sembra perfetto finché Angela non inizia a indagare sul misterioso passato della sua nuova amica.

Commento

Duramente stroncato dalla critica, Inconceivable è un film che è stato proiettato in alcune sale selezionate e distribuito per la visione on demand il 30 giugno 2017. In realtà non è assolutamente una pellicola da disprezzare. E’ un onesto thriller che se visto senza pretese riesce comunque ad intrattenere piacevolmente grazie alla buona messa in scena della storia. La trama è quantomeno originale, intricata quanto basta e riesce pur sempre a mantenere alta l’attenzione trasmettendo la giusta dose di tensione. Certo, non si può negare che la narrazione sia in certi momenti un pò troppo forzata ma dall’altra parte è una caratteristica di quasi tutte le produzioni hollywoodiane.

Davvero interessante l’argomento trattato nel film. Inconceivable affronta il delicato tema della maternità surrogata senza addentrarsi in inutili tecnicismi ma giocando molto sull’aspetto psicologico delle due protagoniste. E bisogna dire che il regista è bravo nel riuscire a mettere in risalto la fase introspettiva dei personaggi evidenziando le loro fragilità e le loro paure. Ne risulta alla fine un prodotto di tutto rispetto.

Questo thriller diretto e prodotto dallo sconosciuto Jonathan Baker, vanta anche la presenza dello stacanovista Nicolas Cage nella parte di Brian. La sua è un’interpretazione tutto sommato ordinaria anche tenendo conto del copione striminzito a lui dedicato. Inoltre abbiamo la brava Gina Gershon nella parte di Angela. Sempre credibile grazie alla sua nota espressività e alla disinvoltura che dimostra ogni qualvolta calca la scena. E infine vediamo l’eterna Faye Dunaway vestire i panni di Donna, la madre di Brian. Nota di merito per la bella Nicky Whelan che svolge egregiamente il suo lavoro.

In conclusione

Non siamo ovviamente di fronte a un filmone di quelli che ti rimangono impressi nella memoria ma ad una pellicola che riesce, nonostante qualche piccola sbavatura a livello di sceneggiatura, ad intrattenere lo spettatore in maniera piacevole. Apprezzabile e assolutamente non prevedibile il colpo di scena finale.

Recensione di Bengi B.