Recensione: Pacific Rim – La rivolta

I robottoni ispirati ai cartoni animati giapponesi degli anni 80 tornano più fracassoni che mai!

Sinossi

Sono passati 10 anni da quando gli Jeager sotto il comando di Stacker Pentecost (Idris Elba) sono riusciti a chiudere il varco che consentiva l’arrivo dei terribili mostri giganti chiamati Kaiju. Il protagonista di questo nuovo capitolo di Pacific Rim è Jake Pentecost (John Boyega), il figlio dell’ormai deceduto comandante Pentecost considerato un eroe di guerra. Al contrario del padre, Jake abbandona precocemente la carriera militare per dedicarsi al commercio illegale di rottami di Jaeger. Nel suo losco girovagare un giorno fa la conoscenza di Amara Naman (Cailee Spaeny), una geniale ragazzina, in possesso di nozioni tecnico-ingegneristiche fuori dal comune, implicata anch’essa nel traffico di pezzi di ricambio rubati. I due vengono arrestati. Mako Mori figlia adottiva del comandante Stacker Pentecost nonché membro del consiglio della Pan-Pacific Defense Corps offre loro un’alternativa al carcere. Jake e Amara dovranno arruolarsi nel corpo di difesa, rispettivamente come istruttore e allieva al corso per piloti di Jeager. I due ovviamente accettano. Nel frattempo un nuovo potente nemico minaccia l’esistenza dell’umanità. Alcuni jeager illegali iniziano a seminare morte e distruzione. Jake con l’aiuto del suo amico-rivale Nate dovranno fare di tutto per sconfiggere i nuovi misteriosi nemici.

Commento

Produrre il sequel di un film di successo garantisce quasi sempre un buon ritorno economico. Ovviamente i produttori hollywoodiani, ben consci di ciò, non potevano esimersi dal riproporci il secondo capitolo di Pacific Rim visti gli ottimi incassi registrati nei botteghini dei cinema di tutto il mondo. La formula vincente è sempre la stessa ma non senza alcuni cambiamenti a livello di regia e di casting. La trama è più solida rispetto al primo episodio anche se Pacific Rim – La rivolta parte svantaggiato perché l’effetto novità si è ormai dileguato. Diretto da Steven S. DeKnight in sostituzione di Guillermo del Toro, questa riproposizione filmica dei cartoni animati ispirati ai vari Goldrake, Jeeg robot d’acciaio e Mazinga Z (solo per citarne alcuni ma la lista è lunghissima)  dimostra di avere qualche buona carta da poter giocare. Il punto di forza di questo sequel va ricercato nello spettacolo a livello visivo offerto dai combattimenti fra i super robot e i giganteschi Kaiju le cui sembianze ricordano dei grandi rettili. Ovviamente gli effetti speciali elaborati da una costosissima CGI danno un contributo importante alla perfetta animazione degli Jaeger. Gli scontri sono davvero uno spettacolo per gli occhi e spesso si rivelano anche avvincenti. Certo è che le belle immagini, i ritmi incalzanti, la buona prova attoriale dei protagonisti non bastano da soli ad innalzare il livello qualitativo del film. Vediamo allora cosa non ha funzionato in questo secondo capitolo di Pacific Rim. Partiamo col dire che sul fronte dei dialoghi non ci siamo proprio. Difatti essi risultano piuttosto asettici e spesso permeati da un’ironia non sempre efficace a parte qualche rara battuta effettivamente divertente. I personaggi principali sono poco caratterizzati, di loro sappiamo poco o nulla e quello che ci viene mostrato non è sufficiente a creare la giusta dose di empatia con il pubblico né una qualsivoglia immedesimazione. I comprimari sono assolutamente un mero contorno, aggiunti solamente per fare numero, tant’è che le loro sorti non destano assolutamente nessun interesse. Perfino Nate, il personaggio interpretato da Scott Eastwood (figlio di Clint Eastwood) è appena abbozzato nonostante abbia un ruolo importante nella storia. Inoltre Pacific Rim – La rivolta ha il grosso difetto di non riuscire mai ad ingranare la giusta marcia che gli consentirebbe di diventare un film veramente epico e quindi più coinvolgente.

In sintesi :  Pacific Rim – La rivolta non è assolutamente un brutto film anche se la critica internazionale lo ha praticamente stroncato. Certo, se facciamo un confronto in termini di qualità rispetto al primo capitolo qualcosa si è perso per strada ma bisogna tenere conto del fatto che questo sequel non ha goduto dell’effetto novità di cui invece ha beneficiato il suo predecessore. Questo film diretto da Steven S. DeKnight ha comunque qualche buona freccia al suo arco. La trama è solida seppur molto leggera, i ritmi sono incalzanti, gli scontri sono molto spettacolari ed inoltre non manca qualche colpo di scena interessante. Ovviamente non è una pellicola adatta a tutti. Se cercate una trama di spessore o il realismo a tutti i costi è bene che guardiate altrove. Questa pellicola si rivolge soprattutto ai nostalgici dei cartoni animati anni 80 che avevano come protagonisti i super robot e a tutti coloro che si recano al cinema con il puro intento di svagarsi lasciando il cervello per due ore in stand-by. In questo caso, allora, lo spettacolo è assicurato!

Valutazione : 6/10

Trailer

Genere Azione, fantascienza
Durata 111 minuti
Data di uscita
2018
Paese USA
Regia Steven S. DeKnight
Sceneggiatura   Emily Carmichael, Steven S. DeKnight, T. S. Nowlin, Kira Snyder
Cast John Boyega, Cailee Spaeny, Scott Eastwood, Charlie Day, Burn Gorman

Recensione di Bengi B.