Recensione: 300 – L’alba di un impero
300 – L’alba di un impero : un’esplosione di effetti grafici che appaga la vista. E il resto ?
Era da tempo nell’aria e finalmente è arrivato sul grande schermo, più pompato che mai, il sequel dell’acclamatissimo 300 di Zack Snyder . Il regista israeliano Noam Murro si riavvale dello stesso stile visivo del suo predecessore giocando sui toni chiaro-scuri e sulla saturazione delle immagini; somministrandoci un’esplosione di effetti grafici che danno alla pellicola quel taglio fumettistico-patinato così tanto inverosimile ma allo stesso tempo così appagante alla vista. 300 – L’alba di un impero è un imponente spettacolo visivo che rappresenta ciò che di meglio può produrre la computer grafica attuale.Giusto per rimanere in linea con lo stile del primo 300 non poteva mancare la poco credibile passerella di guerrieri dal fisico iper-scolpito più simili a dei bodybuilder dei giorni nostri che a dei soldati greci dell’epoca di ambientazione. Come pure non poteva mancare l’abbondanza di scene violente dove il sangue scorre a fiumi. Come in un classico film splatter si vedono svolazzare teste mozzate e brandelli di carne ovunque . I cadaveri putrefatti si ammassano, fanno la comparsa in battaglia gli uomini-bomba che si immolano per il “Dio” glabro Serse. Ma bastano delle immagini spettacolari, un efficace 3D e l’effetto slow-motion a soddisfare un pubblico che ormai è abituato a vedere di tutto e di più ? 300 – L’alba di un impero si limita a raccontare un’ inverosimile cronaca della grande battaglia navale avvenuta nel 480 A.C. fra la flotta greca guidata da Temistocle e quella persiana comandata da Artemisia senza ulteriori sviluppi in altre direzioni. La narrazione è quindi ridotta all’essenziale, si da troppa attenzione alla dinamica dei combattimenti tralasciando altri aspetti, manca di una trama robusta che sappia veramente appassionare. Il personaggio di Temistocle ( ben interpretato da Sullivan Stapleton ) non sembra avere lo stesso carisma nè la stessa forza trascinante del Re di Sparta Leonida. I suoi tentativi di unire le città-stato greche sotto un’unica bandiera sembrano appena abbozzati e marginali al contesto del narrato. Del suo passato niente ci viene raccontato a parte la sua gloriosa vittoria a Maratona contro Dario. I dialoghi non brillano per originalità nè tanto meno è approfondita in modo soddisfacente la caratterizzazione dei protagonisti, eccezione fatta per il personaggio di Artemisia.E’ quest’ ultima la vera anima del film, il personaggio su cui ruota tutta la trama, interpretata dalla bravissima Eva Green, Artemisia è una donna a cui la natura ha concesso eccezionali qualità : forte e seducente, malefica e crudele, grande condottiera in battaglia e abile stratega politica. Il suo personaggio si erge per personalità e carisma dieci spanne sopra a tutti gli altri protagonisti riducendoli a semplici soggetti di contorno.
Guardando 300 – L’alba di un impero si ha quasi la sensazione che tutta la creatività a disposizione venga interamente concentrata sull’aspetto visivo tralasciando così tutto il resto, compreso la stesura di una sceneggiatura più originale.
In sintesi: 300 – L’alba di un impero è un film godibile e nulla più, un prodotto confezionato ad arte per intrattenere il pubblico per poco più di un’ ora e mezza e sbancare i botteghini cavalcando l’onda del successo del suo predecessore.
Voto : 7
PRO: Sequenze sceniche altamente spettacolari, impatto visivo di grande effetto. Buoni ritmi e a tratti esaltante. 3D particolarmente appagante.
CONTRO : Trama poco articolata, non riesce ad essere abbastanza appassionante, dose massiccia di violenza.
TRAILER |
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Genere | azione |
Durata | 103 minuti |
Anno | 2014 |
Paese | USA |
Regia | Noam Murro |
Cast | Sullivan Stapleton, Eva Green, Rodrigo Santoro, Callan Mulvey, David Wenham, Hans Matheson, Jack O’Connell |
Recensione by Cinepremium