Recensione : Exodus – Dei e Re

Chi si aspettava di vedere una fedele trasposizione cinematografica  del racconto della vita di Mosè narrato nel libro dell’Esodo rimarrà piuttosto deluso. Exodus – Dei e Re non è, e non vuole essere, un remake del film “I Dieci Comandamenti” del 1956 né tanto meno una sua mera scopiazzatura. Ridley Scott prende solo qualche spunto dalla storia raccontata nel secondo libro dell’Antico Testamento per sfornare un kolossal dal budget milionario utilizzando un cast d’eccezione, migliaia di comparse e una massiccia dose di effetti speciali. Quel che ne viene fuori è il classico blockbuster concepito per riempire le sale e fare enormi incassi; un efficiente prodotto commerciale di intrattenimento a metà strada tra l’epico e lo storico con una chiara connotazione fantastica. Il regista britannico ripropone una sua personalissima e alquanto originale, e forse anche più laica, interpretazione del grande esodo che ha permesso al popolo ebraico di sfuggire a 400 anni di oppressione e di tirannia. Il regista si concede una grande libertà di interpretazione inserendo qua e là trovate cinematografiche di grande impatto scenico che arricchiscono la qualità della visione. Via il linguaggio aulico e solenne usato nella più coerente trasposizione della vita di Mosè raccontata nel film “I Dieci comandamenti” di Cecil B. DeMille per dare spazio ad un linguaggio più contemporaneo e decisamente meno ricercato. Nuove idee e nuove trovate che garantiscono un intrattenimento diverso. Fuori dai canoni, fuori dagli schemi, apportando in alcuni frangenti varianti di sicuro effetto, modifiche dettate dalla fantasia e stravolgendo in parte quella che è la storia che noi tutti conosciamo. In Exodus – Dei e re accade proprio quello che non ti aspetti ! Ed è proprio questo l’aspetto più intrigante dell’intera pellicola. Così facendo Ridley Scott è riuscito a rivitalizzare la storia di Mosè ridandogli nuova linfa.  Non una mera e sciatta trasposizione ma una visione d’insieme che alla fine risulta davvero interessante soprattutto sotto il profilo dello spettacolo. Ecco che allora, vediamo un faraone dai tratti somatici decisamente nordici interpretato da Joel Edgerton che farà storcere il naso ai più pignoli per la sua poca aderenza in questo contesto storico. E ancora, un Dio che si manifesta attraverso le fattezze di un bambino piuttosto capriccioso. Il Mosè di Exodus – Dei e re è un condottiero che al posto del bastone da pastore usa una spada da guerriero. Uno stratega della guerra che usa tattiche di sfiancamento. Pronto a sguainare la spada all’occorrenza ma rimanendo sempre un semplice fedele servo di Dio. E’ proprio nel tracciare la figura di Mosè che Ridley Scott riesce a dare un’impronta significativa all’intera pellicola. La diatriba fra Mosè e Ramses è il tema cardine dell’intera pellicola su cui ruota grande parte della narrazione. Non c’è molto spazio né ovviamente tempo da dedicare ad altri personaggi. Christian Bale e Joel Edgerton recitano gran parte del copione. Sigourney Weaver nei panni della regina Tuya e Ben Kingsley nel ruolo del vecchio saggio israelita hanno solo piccole particine. Il personaggio di Aronne è stato completamente relegato in un angolino quando invece sappiamo, da quanto appreso leggendo la Bibbia, che svolge il ruolo fondamentale di spalla e portavoce del fratello. Davvero interessante e ben curata tutta la parte relativa al periodo vissuto da Mosè con i nomadi del deserto e il suo rapporto con la moglie. Di notevole fattura e molto suggestiva la rappresentazione delle dieci piaghe che affliggono il popolo egiziano (non poteva essere diversamente visto il budget milionario).

Conclusioni : Exodus – Dei e re è un ottimo prodotto di intrattenimento, non un capolavoro di quelli che non si dimenticano ma sicuramente coinvolgente e visivamente spettacolare. Purtroppo non riesce a trasmettere quella sensazione di trasporto mistico che ci aspetterebbe guardando un film ispirato alla Sacre Scritture perché privo del phatos necessario.

Voto : 7.5

Recensione by Bengi B.