Recensione The Witcher 2: Assassins of kings (PC)

The Witcher 2: Assassins of Kings è il secondo capitolo di una saga che è entrata ormai a far parte della storia dei giochi di ruolo per PC e console. Creato dalla CD Projekt Red e ispirato ai racconti della serie “The Witcher” dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski, The Witcher 2 : Assassins of Kings racconta le nuove  avventure di Geralt di Rivia conosciuto come  “il Lupo Bianco” e noto anche come “lo Strigo”. Per chi non lo sapesse, il Witcher è un essere umano che ha subito delle mutazioni genetiche che lo hanno reso più forte, più agile e più  resistente; è in grado di usare la magia dei segni e la sua attività principale è quella di uccidere i mostri in cambio di denaro. Insomma, un mercenario al servizio dei potenti  il cui unico obbligo morale è quello di osservare le ferree linee guida comportamentali del suo clan. Questa volta il nostro eroe si troverà al centro di un vortice di giochi di potere che lo vedranno accusato ingiustamente dell’assassinio di Re Foltest, uno dei monarchi dei reami del nord di Temeria.  Il compito di Geralt non sarà solo quello di trovare delle prove che lo scagionino dalle accuse cercando di trovare il vero assassino ma anche quello di salvare la vita della sua amante/amica Triss Merigold. Il gioco prende il via con il racconto in flashback di Geralt mentre viene interrogato da Vernon Roche, uno dei capi dell’esercito del Re Foltest . Durante il racconto che fa da prologo alla storia inizia una vera e propria fase di addestramento in cui il giocatore potrà iniziare a prendere confidenza con il complesso gameplay che caratterizza il secondo capitolo di The Witcher.

Dal punto di vista narrativo ci troviamo di fronte a un gioco di ruolo che attualmente non ha eguali sul mercato. La trama, arricchita di una lunga ma bellissima serie di cut-scenes utile alla comprensione della stessa risulta particolarmente elaborata e molto articolata. Il giocatore sarà spesso chiamato a  fare delle scelte che saranno determinanti ai fini della narrazione perché influenzeranno la dinamica delle missioni principali e secondarie. La formula della scelta multipla consente di ramificare la trama in più direzioni arrivando ad ottenere ben 16 finali differenti. Soprattutto verso la fine del primo atto la storia si dividerà in due filoni principali in base alla nostra decisione di schierarci con la fazione degli Scoia’tael guidati da Iorveth o con l’esercito di Foltest guidato da Vernon Roche. Se l’ottima trama costituisce uno dei punti di forza del gioco, altre eccellenze vanno ricercate nella buona qualità dei dialoghi e nell’efficace caratterizzazione dei personaggi. Proprio nei dialoghi traspare spesso una bella dose di ironia mista a un certo cinismo che vi strapperà per forza di cose un sorriso nonostante siano  immerse in un contesto che dovrebbe apparire come drammatico. Il tutto è reso più credibile da un perfetto delineamento dell’espressione dei volti dei personaggi che accresce la sensazione di realismo. Come nel primo capitolo, il Lupo Bianco non mancherà di sfoggiare le sue doti di conquistatore abbandonandosi fra le braccia di belle donzelle che incontrerà nel suo cammino, anche se questa volta in numero più esiguo.

Graficamente parlando The Witcher 2 : Assassins of Kings è un qualcosa di davvero spettacolare. Le ambientazioni sono varie,  ricche di colori e sfumature. Oltretutto, curate con un’attenzione maniacale. Non ci sono scatti né cali di frame, tutto è realizzato in maniera ineccepibile senza alcuna sbavatura. Siamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro. A coadiuvare il tutto ci sono brani musicali che si intonano alla perfezione con il contesto epico dell’avventura. Musica, tra l’altro, sempre gradevole che cambia crescendo in tonalità e spessore nelle fasi che precedono uno scontro importante.

Gameplay: Dal punto di vista della giocabilità il secondo capitolo ha perso qualche pezzo per strada se confrontato con il primo The Witcher. Il combat system è più macchinoso e negli scontri a mani nude saremo obbligati a premere più tasti seguendo una determinata sequenza. La cosa potrà essere gradita dagli amanti del joypad ma non da tutti coloro che preferiscono l’uso della tastiera nel modo più tradizionale. Cambia anche il modo con cui si colpiscono gli avversari. Le opzioni di combattimento forte, veloce e di gruppo sono state eliminate, ora con il click sinistro del mouse si possono sferrare fendenti veloci mentre con il tasto destro i colpi saranno più potenti ma più lenti. Migliorando le abilità nel combattimento ad ogni aumento di livello, lo Strigo sarà in grado di effettuare combo davvero spettacolari contro più nemici contemporaneamente. Anche l’albero delle abilità è stato modificato, esso si divide in quattro rami principali. Uno dedicato all’addestramento in cui si potranno migliorare i talenti di base, un altro segue la via della spada in cui si potranno accrescere gli effetti critici, potenziare la parata e il contrattacco. Gli altri due ci permetteranno di migliorare la potenza dei segni e le conoscenze alchemiche. Con un’impostazione così ramificata di sviluppo del personaggio il giocatore tenderà a distribuire i pochi punti talento a disposizione in maniera più dispersiva correndo il rischio di non specializzarsi in nessun ramo specifico.

Geralt usa come sempre due tipi di spade, una d’acciaio, più efficace contro gli umani e una d’argento più idonea contro i mostri e gli spettri. Armi ed equipaggiamento si possono acquistare a caro prezzo dai mercanti; per risparmiare è più opportuno farli creare dai fabbri locali dopo aver trovato o comprato le relative formule. Lo stesso discorso vale anche per le sostanze alchemiche. Per preparare le preziose pozioni che accrescono le caratteristiche di Geralt, dovrete non solo trovare gli ingredienti idonei ma anche procurarvi le giuste formule.

Per bere e creare gli elisir o distribuire i punti talento del personaggio dovrete per forza di cose entrare in fase di meditazione. Per accedere a questa fase non sarà più necessario cercare un falò come accadeva nel primo capitolo ma sarà possibile farlo dovunque tranne, ovviamente, che nel bel mezzo di uno scontro. In alcune sequenze di gioco non sarà possibile salvare in nessun modo, se soccomberete durante la battaglia dovrete ricaricare nuovamente e assorbirvi tutte le lunghe scene che la precedono. La cosa può essere piuttosto snervante in alcune occasioni perché già a difficoltà media i nemici si riveleranno molto duri da sconfiggere.

Mai un momento di noia

Se volete distrarvi un po’ potete dedicarvi ad aumentare il vostro budget cimentandovi nei tre mini-giochi presenti nel gioco. Potete puntare il vostro denaro nel classico gioco dei dadi, sfidare gli altri personaggi a braccio di ferro o combattere a mani nude nei tornei organizzati all’interno delle locande. Sempre presso le locande troverete la bacheca a cui sono affissi gli annunci che danno il via alle missioni secondarie. Quest’ultime, a dire il vero, sono piuttosto pochine rispetto al primo The Witcher.

The Witcher 2: Assassins of Kings non è esente da difetti

A differenza di tutti gli altri GDR, in questo gioco il talento furtività non è previsto né necessario. Con nostra grande sorpresa possiamo entrare nelle case e rubare indisturbati anche in presenza del proprietario senza conseguenze. Altra nota dolente è la poca chiarezza della mappa soprattutto delle aree urbane. Orientarsi non è facilissimo specie poi nella città di Vergen che con i suoi continui saliscendi sembra quasi una sorta di labirinto.

Se decidete di giocare a difficoltà alta, sappiate che nelle prime fasi di gioco sarà durissima restare in piedi. Proseguendo nella vostra avventura però, potrete migliorare le caratteristiche e i talenti del personaggio. Naturalmente contro i boss dovrete sempre impegnarvi tantissimo perché sono davvero ostici. Imparare a padroneggiare al meglio i segni magici, aumentare le vostre conoscenze alchemiche e utilizzare al momento giusto bombe e coltelli sarà fondamentale per riuscire a completare il gioco senza rischiare costantemente il game-over.

PRO 

  • Comparto narrativo a dir poco eccezionale
  • Notevole longevità assicurata da una trama che si snoda in più direzioni in base alle scelte effettuate durante le conversazioni
  • Musica che si adatta perfettamente al contesto epico della storia
  • Grafica davvero superlativa
  • Gameplay complesso ma profondo e divertente

 CONTRO

  • Libertà di esplorazione piuttosto ridotta
  • Mappa poco dettagliata che induce al disorientamento
  • Obiettivi delle missioni poco chiari

La mia pagella 

Giocabilità  8
Grafica  10
Sonoro  10
Longevità  9.5
Trama  10
Divertimento  8.5

Voto finale

 9.3

 

 

 

Requisiti minimi The Witcher 2: Assassins of Kings

Sistema operativo Windows XP, Vista, Windows 7 o 8
Processore Processore: Intel Core 2 Duo 2.2 GHz o equivalente AMD
Memoria Memoria: 1 GB per Windows XP / 2 GB per Windows 7 e Vista
Disco rigido 8 GB di spazio libero
Scheda grafica Scheda video: Nvidia GeForce 8800 512 MB o equivalente AMD
Scheda audio Scheda audio compatibile con DirectX 9.0c

 

Recensione by Cinepremium