Recensione Tutto tutto niente niente
genere : Commedia
anno : 2012
durata : 90 minuti
un film di : Giulio Manfredonia
cast : Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Lunetta Savino
Tutto tutto niente niente conferma il geniale umorismo di Antonio Albanese, uno dei migliori attori comici italiani nato artisticamente in televisione e approdato nelle sale cinematografiche con discreto successo. Come in un suo precedente film, ” La fame e la sete ” del 1999, Albanese interpreta tre personaggi surreali e alquanto bizzarri. Due di loro già noti al grande pubblico per le loro apparizioni in vari programmi televisivi. Ritroviamo Cetto La Qualunque, l’imprenditore corrotto e corruttore che promette “pilu” per tutti che in “Qualunquemente” correva per la carica di sindaco. Cetto, insieme al tossicomane Frengo Stoppato e Rodolfo Favaretto verranno nominati parlamentari in sostituzione di tre onorevoli scomparsi misteriosamente. La loro avventura in parlamento sarà costellata da una lunga serie di situazioni paradossali e divertenti, a volte al limite dell’assurdo, a volte riuscendo ad evidenziare in maniera esplicita il malcostume italiano.
La comicità del film è incentrata sulle storie dei tre protagonisti con le loro singolari caratteristiche e soprattutto sulla visione caricaturale del nostro sistema politico e di chi ne riveste un ruolo importante. Rodolfo Favaretto è dichiaratamente razzista e xenofobo. Fa lo scafista, sfrutta gli immigrati allo scopo di creare un suo piccolo esercito e mira alla secessione del suo paese che si trova in Veneto per una futura e quanto mai improbabile annessione all’Austria . Frengo Stoppato è un leader di una comunità dedita al consumo cronico di cannabis che cerca l’impossibile nomina a beato da vivo su incoraggiamento della madre fondamentalista cristiana. Cetto La Qualunque deve risolvere i suoi problemi inerenti la sfera sessuale dopo aver subito un trauma psichico causato dall’accidentale avvicinamento fisico ad un trans.
La presentazione caricaturale del parlamento italiano in chiave fumettistica attraverso l’esibizione di costumi esageratamente pacchiani in stile pseudo-futuristico, con l’esasperata parodia degli atteggiamenti dei politici che “cazzeggiano” beatamente all’interno delle camere è il tocco di genialità della coppia Albanese – Manfredonia. Tutto tutto niente niente è un film di satira politico-sociale che diverte attaccando in modo grottesco con battute geniali e sottili sia le istituzioni politiche che quelle religiose. I tre personaggi accomunati da un’ignoranza disarmante e da un eccessivo egocentrismo non si allineano a nessuna delle ideologie del partito che rappresentano ma bensì utilizzano il potere conferito dalla loro carica per perseguire scopi egoistici e quanto mai improbabili. Albanese riesce con humour a enfatizzare i mali della nostra politica, dipinge con maestria un quadro piuttosto amaro e tragicamente veritiero della nostra realtà attuale, a tratti in modo eccessivo, ma come in “Qualunquemente ” sempre con straordinaria efficacia. E’ un film per tutti che diverte e intrattiene in modo intelligente mantenendo una certa leggerezza; sapientemente condito con l’ironia pungente che contraddistingue Antonio Albanese.
Voto : 7
consigliato : SI
Recensione by Cinepremium