Tolo Tolo: trama, commento, scheda

Tolo Tolo: la trama

Checco Zalone, disoccupato pugliese restio a chiedere il reddito di cittadinanza, apre nel suo paese natale un ristorante giapponese. Purtroppo gli affari non decollano ed è costretto a chiudere  ritrovandosi sommerso dai debiti. Per sfuggire ai creditori decide di scappare in Africa in cerca di nuove opportunità. Trova lavoro come cameriere in un villaggio turistico in Kenya dove fa amicizia con un altro dipendente di nome Oumar il cui sogno più grande è quello di stabilirsi in Italia. Qui si innamora di una bellissima donna del posto di nome Idjaba e fa amicizia con il  figlio di lei di nome Doudou. Un giorno, dei terroristi attaccano il villaggio turistico costringendo alla fuga turisti e lavoratori. Checco e i suoi nuovi amici trovandosi senza lavoro decidono di partire per un lungo viaggio verso l’Europa nel tentativo di rifarsi una vita.

Commento

Al suo quinto film come protagonista, e stavolta anche nelle vesti di regista e sceneggiatore, Luca Medici alias Checco Zalone non delude le attese dei suoi fan regalando un’altra piccola perla che occuperà certamente una posizione di rilievo nel vasto panorama cinematografico comico italiano. Certo, ripetere lo straordinario successo di Quo Vado del 2016 non è impresa facile per nessuno ma il comico pugliese con Tolo Tolo ha dimostrato di avere ancora tanti assi nella manica potendo contare su un repertorio artistico variegato e un innato talento comico.

Scritta con la collaborazione di Paolo Virzì, Tolo Tolo è una commedia leggera permeata da un’intelligente ironia incentrata su un tema scottante e quanto mai attuale come quello dell’immigrazione. Un film più impegnato e se vogliamo anche più coraggioso sotto certi aspetti rispetto ai precedenti lavori di Zalone ma non per questo meno divertente. Anzi! Le sue battute sono sempre efficaci e le numerose gag, seppure inserite in un contesto più drammatico, funzionano ancora alla grande.

Non è comunque un film esente da difetti. La sceneggiatura manca di quel taglio graffiante e spregiudicato che aveva caratterizzato i suoi film precedenti. Inoltre, la scena finale con il suo stile fin troppo infantile è decisamente inutile e superflua.