I dodici giurati – serie tv senza infamia e senza lode
Prodotto in Belgio e distribuito da Netflix, I dodici giurati è un legal thriller incentrato sul processo ad una donna accusata di un duplice omicidio. La serie riserva molto spazio – come da titolo – alle vicende di alcuni giurati cercando di raccontare uno spaccato significativo delle loro vite con risultati spesso altalenanti. Iniziamo a parlare di quelli che sono gli aspetti positivi e di tutto ciò che ha da offrire di buono questa serie. Innanzitutto bisogna dire che l’idea di base su cui poggia l’intera trama è molto interessante e altrettanto ben sviluppata. Il caso trattato in tribunale viene sviscerato passo per passo fino alla soluzione finale in modo tale da indurre costantemente per tutta la durata dei 10 episodi dubbi e incertezze circa la colpevolezza dell’imputata. Come giallo funziona alla grande e su questo non ci sono dubbi.
Ogni puntata finisce con un piccolo cliffhanger che preannuncia l’arrivo nell’episodio successivo di un colpo di scena che potrebbe sconvolgere l’esito del processo. Gli autori giocano bene le loro carte riuscendo sovente a tirare fuori un asso vincente per mantenere alta la curiosità. Sicuramente chi ama arrovellarsi il cervello cercando di capire chi è l’autore degli omicidi avrà pane per i suoi denti. Lo scontro fra difesa e accusa si fa sempre più interessante con il procedere delle puntate. I dialoghi e gli interrogatori diventano anch’essi più aggressivi e taglienti da entrambe le parti non lesinando alcuni colpi bassi.
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. Per quanto sia interessante assistere alle testimonianze, alle accuse, alle arringhe degli avvocati e alle verità che pian piano vengono a galla non ci sono abbastanza contenuti per giustificare la realizzazione di una serie lunga 10 puntate. La produzione ha tentato di allungare il brodo raccontandoci pedissequamente estratti di vita dei singoli giurati con tutti i loro problemi familiari ed esistenziali. Purtroppo è proprio questo il tallone di Achille di questa serie. Le storie dei giurati sono davvero poco interessanti. Alcune di queste assolutamente noiose e altre decisamente asettiche. Anche il tentativo di scavare sulla psicologia dei personaggi si rivela piuttosto infelice. Sarebbe stato meglio condensare il tutto in 4-5 puntate o anche meno. Come si dice in questi casi: “meglio puntare sulla qualità che sulla quantità”.
Giudizio finale
Scritta da Bert Van Dael e Sanne Nuyens, I dodici giurati è una serie senza infamia e senza lode. Ci sono sequenze capaci di incutere una buona dose di tensione ma tante altre, troppe, decisamente asettiche. I ritmi sono estremamente lenti e si denota l’assenza di idee in grado di sorprendere veramente. Gli autori, in questo senso, avrebbero dovuto osare di più. Anche il tentativo di raccontare spaccati di vita dei singoli giurati si rivela fallimentare poiché i personaggi non spiccano per carisma né per personalità. Le loro storie, poco ispirate, svolgono esclusivamente la funzione di riempitivo. Sarebbe stato meglio focalizzare la narrazione unicamente sul dramma procedurale raccontandone i diversi risvolti.
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Genere | Legal thriller, crime, drammatico |
Durata | 10 puntate |
Anno di uscita |
2019 |
Paese | Belgio |
Sceneggiatura | Bert Van Dael e Sanne Nuyens |
Cast | Maaike Cafmeyer, Josse De Pauw, Maaike Neuville, Charlotte De Bruyne, Johan Heldenbergh |
Recensione di Bengi B.
Novembre 12, 2020 at 8:24 am
Legal Thriller veramente ben fatto, a ogni puntata si scopre, si apprezza e persino si perdona un giurato diverso. Non si arriva a conoscere tutti e dodici i componenti, ma non importa. Tante storie si intrecciano sapientemente al filo conduttore. Atmosfere avvolgenti e coinvolgenti. C’è eleganza mista a dolore e ansia.
Settembre 15, 2020 at 9:18 am
Ho trovato la serie molto ben fatta. Non concordo con la recensione perché le storie di alcuni dei giurati servivano come spunto di riflessione sul come il singolo vissuto possa influire sulla decisione finale. Esito incerto fino alla fine, e si lei è una pluriomicida, questo è svelato solo alla fine ed è una sorpresa. Complimenti agli ideatori della serie. Per me è un 8 pieno
Settembre 12, 2020 at 10:40 pm
Serie carina tutto sommato. Il problema di fondo secondo me è proprio la debolezza di alcune storie dei giurati, come quella di Arnold per esempio, personaggio secondo me molto interessante che poteva essere sviluppato meglio al livello introspettivo. L’andamento della storia e la ricostruzione del processo ti portano a formulare un giudizio sull’imputato, come un giurato della serie. Non male, piacevole da vedere senza troppi sforzi.
Agosto 19, 2020 at 1:00 pm
A me è piaciuta molto la serie , anche lo spettatore si sente parte della giuria con tutti i dubbi che un caso come questo può innescare . Non concordo con la recensione sul fatto che si potevano tralasciare o tagliare le storie personali dei giurati , anzi per me la portanza della vicenda processuale e la narrazione delle vite dei giurati si eguagliano in intensità , i giurati non sono poi così “ normali “ e standardizzati come descritti dal recensore , sarà anche per questo che solo le vicende di parte della giuria vengono sviscerate . Spero ci sia prosecuzione della serie. Bravi gli attori .
Luglio 29, 2020 at 8:58 am
ciao, non posso rispondere a questa domanda perchè farei uno spoiler. Comunque il finale è stato sorprendente.
Luglio 28, 2020 at 8:34 pm
Il finale è stato un caos , lascia il dubbio che l’imputata sia una pluriomicida.
Luglio 28, 2020 at 8:32 pm
Non ho capito se l’imputata abbia ucciso entrambe le vittime….caos