Recensione L’uomo con i pugni di ferro
genere : azione
anno : 2012
durata : 96 minuti
regia di : RZA
cast :Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu, Byron Mann, RZA, Rick Yune, Dave Bautista, Jamie Chung, Pam Grier
Siamo nella Cina del XIX secolo in un paese chiamato Jungle Village dove imperversa una guerra fra i clan Wolf e Lion. Qui abita un fabbro di colore di nome Thaddeus dedito alla costruzione di armi particolarmente potenti per i clan locali . Il fabbro lavora giorno e notte per riuscire ad accumulare il denaro necessario per costruire un futuro insieme alla sua amata Lady Silk, una prostituta che lavora per un bordello gestito da Madame Blossom (Lucy Liu). Per una serie di circostanze Thaddeus si ritroverà a dover affrontare i più forti guerrieri del clan Lion insieme ad un mercenario inglese di nome Jack Knife ( Russel Crow) e a Zen Yi alias X-blade ,il figlio del capo dei Lion tradito e ucciso dai suoi luogotenenti. L’uomo con i pugni di ferro può essere paragonato ad un grande calderone al cui interno sono presenti gli elementi che hanno contraddistinto il genere Wuxia e Gongfu tanto di moda in Cina negli anni 70-80 insieme ad altri elementi presi in prestito dal genere western e blaxploitation .Robert Diggs, in arte RZA, realizza un film divertente e originale che ha il pregio di saper stupire per la spettacolarità dei combattimenti ma che tuttavia non riesce mai a essere veramente coinvolgente, sia per la debole ossatura della trama sia per la mancanza di potenza narrativa. Permane per tutta la sua durata la sensazione di confusione e di smarrimento di fronte a questo agglomerato di personaggi, situazioni, sequenze di lotta, citazioni, musiche assemblati in modo disordinato che sembrano un puzzle dove i pezzi non riescono mai a combaciare .Tutto stona e tutto è straordinariamente eccessivo in questo film presentato da Quentin Tarantino e che segna il debutto alla regia di RZA. Stona la presenza nella Cina del XIX secolo di una specie di cowboy venuto dall’Inghilterra, di un ex schiavo di colore che svolge la professione di fabbro e di un gigantesco lottatore con la pelle ricoperta di metallo preso in prestito dagli X-men . Stonano le capigliature stile punk dei membri del clan Lion,come pure stona la musica rap in sottofondo che mal si amalgama al contesto e diciamocela tutta è “un pugno di ferro” allo stomaco se inserita nel XIX secolo. Molta violenza, sangue a fiotti e scene cruente con una chiara connotazione splatter caratterizzano questa pellicola . Non si fanno mancare le battaglie in stile cartoonesco dove i protagonisti riescono a spiccare salti altissimi per poi lievitare allegramente in aria in barba alla forza di gravità, così pure non mancano delle prostitute che si trasformano in guerriere volanti capaci di acrobazie spettacolari e la presenza di armi decisamente stravaganti . L’ uomo con i pugni di ferro è un film fantastico dove tutto è lecito , RZA dà spazio alla sua fantasia e inserisce tutto ciò che gli passa per la mente ( non mi sarei stupito se fosse comparso da un momento all’altro anche un alieno), non si preoccupa di rispettare la collocazione temporale e geografica dei suoi personaggi nè tanto meno di mantenere una certa coerenza con la realtà. Tutto ciò dà vita a situazioni strampalate e originali che per la loro singolarità riescono, nonostante tutto, a suscitare un certo interesse. E’ un film che va preso cosi come è , un esperimento cinematografico in stile fantasy che può divertire se visto con una certa prospettiva e nella piena accettazione della sua assurdità.
voto : 5.5
consigliato: a chi è dotato di molto fantasia e apprezza un tipo di cinema piuttosto alternativo