Recensione Punto d’impatto

Trailer

genere : Thriller – drammatico

durata : 101 minuti

anno : 2011

Un film diMatthew Chapman

Cast :  Liv TylerCharlie HunnamPatrick WilsonTerrence HowardChristopher Gorham

 

Trama

Per Gavin (Charlie Hunnam), un giovane dirigente alberghiero oggi non è una giornata come le altre. Si trova per un misterioso motivo sul cornicione di un palazzo. A quanto pare ha intenzione di porre fine alla sua vita da un momento all’altro. Sul posto interviene un poliziotto di nome Hollis (Terrence Howard protagonista di “Crash- Contatto fisico” del 2004 )  nel tentativo di convincerlo a non suicidarsi. Inizia cosi il racconto in flashback di Gavin con cui cercherà di spiegare al detective il motivo per cui e’ pronto a buttarsi. A sua volta Hollis racconterà la propria storia, anch’essa piuttosto drammatica e surreale.

Commento 

Punto d’impatto è uno di quei film passati letteralmente in sordina, ingiustamente sottovalutato dalla critica del Sundance Film Festival non ha avuto il successo sperato ai botteghini. In realtà è un thriller che nonostante qualche buco di sceneggiatura e qualche piccolo difetto riesce a catturare l’attenzione dello spettatore dal primo all’ultimo minuto. I colpi di scena non mancano e si respira costantemente quell’atmosfera carica di suspense e mistero tipica dei thriller di un certo livello. Matthew Chapman scandisce bene i ritmi, mai un attimo di noia, i dialoghi appassionanti arricchiscono di intensità emotiva un plot narrativo già di per sè robusto. Punto d’impatto affronta una tematica molto importante inserita in un collage di frammenti di vita di quattro personaggi le cui vicende finiscono per intrecciarsi fra di loro. Bellissima la contrapposizione fra ateismo e fondamentalismo cristiano  che emerge nel coinvolgente confronto fra lo scettico Gavin e il fanatico Joe. I personaggi sono ben caratterizzati e molto espressivi soprattutto la bella Liv Tyler che alterna la figura di ingannatrice a quella della vittima di un gioco di ricatti. Patrick Wilson incarna perfettamente il ruolo dell’instabile mentale ossessionato dalla fede e dai dogmi cristiani interpretati a suo uso e consumo. E’ un film che invita alla riflessione sul grande tema della religione e stimola lo spettatore a porsi la fatidica domanda : è meglio credere incondizionatamente nonostante tutto e a tutti i costi forti della nostra fede o vivere giorno per giorno la vita senza crearsi grandi aspettative ?

voto8

 

Recensione By Cinepremium